Fontane, Monumenti, Sculture - Comune di Montecatini Terme

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FONTANE

L'acqua elemento di vita e ragion d'essere della città è celebrata da numerose fontane non solo all'interno delle terme, ma anche lungo le arterie e nelle piazze principali. Fontane che diventano opera d'arte e monumento per esaltare l'importanza storica dell'acqua.

 

•             FONTANA MONUMENTALE. Realizzata su progetto del professor Raffaello Brizzi, architetto montecatinese ed Accademico delle Belle Arti, in Piazza del Popolo (allora Piazza Umberto I), punto di partenza del Vialone Dei Bagni, l'odierno Viale Giuseppe Verdi. Sulla monumentale fontana sono ben visibili ornamenti in bronzo realizzati con la collaborazione dello scultore pistoiese Antonio Guidotti presso la Fonderia Capecchi di Pistoia. Fu eretta nel 1926 per volere della municipalità e con la supervisione dell'ingegner Luigi Righetti, allora capo dell'Ufficio Tecnico comunale, nel luogo in cui dal 1834 si trovava una loggetta quadrangolare usata per mercati e fiere agricole. L'opera, in travertino e bronzo, è costituita da un grande bacino circolare in cui si riversa l'acqua di quattro coppe, a loro volta alimentate dai getti d'acqua provenienti dai corni impugnati da putti che cavalcano dei delfini alla base di un obelisco centrale. Sempre al professor Brizzi è da ascrivere la vasca in travertino realizzata, sempre nel 1926, in Piazza VII Settembre, allora denominata Piazza del Salsero.

 

•             FONTANA MAZZONI. Fu costruita negli anni '30 a completamento della nuova stazione ferroviaria commissionata all'architetto Angiolo Mazzoni, grande esperto del settore. Agli inizi del secolo scorso infatti Montecatini era in piena espansione e la prima stazione (tuttora esistente e funzionante, recentemente restaurata) era divenuta insufficiente alle esigenze della cittadina termale. La costruzione, iniziata nel 1933, fu terminata nel 1937. L'edificio, tutto rivestito di lastre di travertino rosa di Monsummano con alternate fasce di porfido violaceo di Predazzo, ha uno sviluppo squisitamente orizzontale, ideato per consentire una funzionale connessione dei servizi ai binari, interrotto e sottolineato dall'alta torre centrale a pianta pentagonale con orologio che nelle intenzioni dell'architetto aveva una funzione assimilabile a quella di un faro. Nella Piazza antistante la stazione, a evidenziare il legame tra l'acqua e la città, si trova, in linea con la torre, la lunga fontana, rivestita di mosaici azzurri e formata da tre bacini digradanti, in cui l'acqua si riversa dall'uno all'altro in fresche cascatelle.

 

•             DUETTO D’ACQUA. Nel piazzale antistante lo Stabilimento Tettuccio si incontra “Duetto d’Acqua” la fontana, opera dell’artista giapponese Susumu Shingu, notissimo in Estremo Oriente e molto apprezzato anche in Europa dove ha collaborato con Renzo Piano. La fontana fu commissionata dall’amministrazione comunale nel 1997 e collocata nel 1998 nella grande aiuola centrale della piazza Domenico Giusti. L’opera è una coinvolgente scultura mobile in acciaio alta poco oltre tre metri che produce suggestivi effetti musicali. L’acqua scende dall’alto della struttura, passa dall’uno all’altro degli elementi che richiamano nella forma dei calici, e dà vita sia al movimento della scultura sia all’alternarsi di suoni armonici e suggestivi.

 

•             LA RANA E L’AIRONE. La fontana dell’airone e della rana di Raffaello Romanelli (1925) posta davanti allo Stabilimento Regina testimonia la storia di Montecatini Terme e delle sue acque salutari. Si rappresenta, attraverso l’allegoria dell’airone e della rana, l’evoluzione del territorio della Valdinievole, prima paludoso e insalubre, poi trasformato grazie all’opera di bonifica attuata dal granduca di Toscana Pietro Leopoldo di Lorena e reso fertile e ridente attraverso l’amorevole cura dei suoi abitanti, che hanno saputo utilizzare e valorizzare le caratteristiche benefiche delle sue acque termali.

 

•             FONTANA DEI COCCODRILLI. Collocata nello stabilimento del Tettuccio è dedicata all’omonima acqua e alla sua sorgente. Per lei il fiorentino Sirio Tofanari (1886-1969) usa il bronzo rappresentando meticolosamente due coccodrilli che sorreggono, quasi scivolandone fuori, una scura conchiglia in granito del Labrador, dalla quale sgorga l'acqua Tettuccio riversandosi in un festoso girotondo di cavallucci marini. Intorno al piedistallo in travertino, altri abitanti delle acque godono di quello scroscio che, nelle giornate più fresche, sfuma in un vapore suggestivo, grazie al tepore del liquido salmastro.

 

•             SCULTURA D’ACQUA. La più recente delle fontane di Montecatini, denominata “Scultura D’Acqua” è opera del belga Pol Bury, che già negli anni settanta aveva esposto al Guggenheim di New York. La fontana è stata inaugurata nel 2004 alla presenza dell’artista, che morì poi l’anno successivo. Dono della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, situata nel Parco Comunale nelle adiacenze dell’ex Stabilimento Torretta, si presenta come una struttura meccanica formata da cilindri di acciaio mossi dalla forza dell’acqua che vi scorre producendo suggestivi effetti musicali.

 

•             FONTANA DELLA NAIADI. Nel giardino dello Stabilimento Tamerici, ivi collocata negli anni trenta, si trova la Fontana delle Naiadi di Mario Rutelli (1859-1941). Le naiadi, figure in bronzo di intensa plasticità poggiano su basi di travertino, l’opera è una miniatura di quella in piazza Esedra a Roma.



•             SCULTURA "PUCCINI". In Viale Verdi, a pochi passi a sud del Palazzo Municipale, può essere ammirata un'opera dedicata a Giacomo Puccini, realizzata da Aidyn Zeinalov, famoso scultore russo, professore associato del Dipartimento dell’Accademia del Disegno presso l’Accademia Statale di Arti Industriali e Applicate di Mosca, membro dell’Accademia Russa di Belle Arti e, dal 2018, dell’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze, la più antica al mondo.
L'opera, realizzata in bronzo, e donata alla città dall'artista, oltre a rimarcare la particolare amicizia maturata nel corso degli anni fra città e Russia, ricorda a cittadini ed ospiti uno dei momenti storici più importanti di Montecatini, allor quando uomini di cultura di chiara fama erano soliti soggiornare in città. Fra essi il maestro lucchese Giacomo Puccini.

MONUMENTI

  • Monumento ai Caduti

Il Monumento ai Caduti, situato nel Parco Regio, di fronte al palazzo del Municipio, fu realizzato dallo scultore lucchese Francesco Petroni nel 1925 su richiesta della locale Associazione ex Combattenti della Prima Guerra Mondiale. Le fusioni in bronzo sono dovute all'opera della Fonderia Capecchi di Pistoia. Raffigura il Genio della Patria che cavalca con la Vittoria in mano, seguito dal Popolo rigenerato dal sacrificio dei Martiri. La parte scultorea del Monumento è realizzata in bronzo, mentre quella architettonica in travertino.

  • Monumento ai Caduti, Montecatini Alto

Il monumento è costituito da un alto cippo a cui si addossa una statua in bronzo di una figura allegorica femminile, probabilmente la Patria. Nel cippo in travertino, ai lati nella parte alta, sono incastonati due elmetti in bronzo. Presso l’Archivio di Stato di Firenze, nel fondo dell’architetto Raffaello Brizzi che realizzò la parte architettonica, sono conservati diversi documenti e disegni riguardanti il monumento; le parti in bronzo furono eseguite da Carlo Rivalta. La sua realizzazione si deve soprattutto al buon esito di due lotterie. Fu inaugurato l’11 settembre 1927. Nel 1941 venne iscritto nelle liste dei monumenti da fondere come “metallo alla Patria”, ma dopo varie proteste dei cittadini e del Sindaco, il Consiglio dei Ministri concesse la conservazione del monumento.

  • Cappella ai Caduti, Montecatini Alto

La cappella dei caduti si trova nella piazza principale di Montecatini, ricavata nelle antiche mura del castello. È una cappella goticheggiante, preesistente al monumento, con cancellata in ferro battuto del XV secolo e affresco con madonna e bambino del XIV secolo. Al suo interno, nel 1920 vi fu posta una lapide che riporta i nomi dei caduti della Prima guerra mondiale, ai lati quarantasette foto di caduti.

 

  • Monumento al Bersagliere

Posto nel 2011 per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia dall’Associazione Nazionale Bersaglieri nel parco a loro dedicato, parallelepipedo in travertino con scultura bronzea raffigurante mezzo busto del bersagliere posta sulla sua sommità.

 

  • Monumento agli Alpini

Donato dal Gruppo Alpini di Montecatini Terme il 2 Giugno 2000, è una lastra in marmo con applicato bassorilievo bronzeo rappresentante il cappello dell’alpino e targa commemorativa.

  • Monumento ai Caduti delle foibe

Pietra scolpita con targa applicata, posta dal comitato Dieci Febbraio in memoria della tragedia delle foibe, che colpì duramente la popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia durante la seconda guerra mondiale e nell'immediato dopoguerra. Il nome deriva dai grandi inghiottitoi carsici dove furono gettati molti dei corpi delle vittime, che nella Venezia Giulia sono chiamati, appunto, "foibe".

 

  • Monumento ai Caduti nei lager

È un monumento a forma di parallelepipedo poggiato su un basamento. È diviso in tre parti di tre colori diversi. Tra la parte inferiore e la parte centrale il monumento è circondato da un filo spinato. Il monumento si trova all’interno di un cerchio in cemento, contornato da vasi e da una scritta. A qualche metro di distanza ci sono dei pali di ferro conficcati nel terreno e tenuti insieme da un filo spinato. Ricorda a Montecatini Terme quanti hanno perso la vita nei lager.

 

SCULTURE

In Viale Verdi, a pochi passi dal Palazzo Municipale, leggera, elegante e sinuosa, spicca l'opera AironeRosso dell’artista Fabio De Poli. Realizzata nel 2003 in collaborazione con Mirabili, la scultura, in acciaio sagomato, è un omaggio alla città termale, essendo l’airone da sempre simbolo della storia di Montecatini Terme. Collocata su una base rettangolare che ne accentua la grazia verticale, questa scultura, con i suoi 3,60 metri e il binomio di vivaci colori primari, esprime al meglio alcuni dei tratti distintivi del lavoro di De Poli, quella tensione sperimentale ed eclettica, già presente nella sua produzione pittorica, e la sottile, giocosa ironia che permea tutta la sua opera.

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